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Regime forfettario: quando pago meno tasse

Sappiamo che il regime forfettario può essere un regime fiscale di vantaggio se apri per la prima volta la P.IVA. Infatti prevede...
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Sappiamo che il regime forfettario può essere un regime fiscale di vantaggio se apri per la prima volta la P.IVA. Infatti prevede diverse agevolazioni, tra cui la principale è una aliquota più bassa per il pagamento delle imposte: invece che il sistema delle aliquote a scaglioni in base al reddito, il regime forfettario adotta un’unica aliquota al 15%.

Ancora più vantaggioso se sei alle prime armi ed è la prima volta che valuti di aprire la P.IVA. In questo caso godresti infatti di un’aliquota al 5% per i primi 5 anni.

Questo sistema ti permette sicuramente di prendere confidenza con la P.IVA e non rischiare di dover versare solo tasse sui guadagni.

Ci sono però delle condizioni da rispettare per poter usufruire di questa aliquota ridotta, oltre ovviamente ad avere i requisiti di base per l’accesso al regime forfettario.

 Vediamo insieme le condizioni e degli esempi di applicazioni.

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Quali sono le condizioni per pagare meno tasse con il regime forfettario?

  • Il contribuente non deve aver esercitato nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare.

 Per mancato esercizio nei tre anni precedenti dell’attività, bisognerà tenere conto del periodo d’imposta ma della data a partire dalla quale si vuole accedere al regime.

Ad esempio, prendiamo un soggetto che ha cessato la propria attività il 31 maggio 2019. In tal caso sarà possibile avviare una nuova attività beneficiando del regime forfettario del 5% nel mese di luglio 2022, senza attendere che si concludano tre periodi d’imposta completi.

  •  L’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo (a meno che non si sia trattato delle pratica professionale obbligatoria).

 Con “mera prosecuzione” si intende quell’attività che è nuova nella formalità, ma che in realtà viene svolta in sostanziale continuità con quella precedente. Ad esempio, perché utilizza gli stessi beni dell’attività precedente, oppure opera nello stesso luogo o, ancora, nei confronti degli stessi clienti.

  • Qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi/compensi non deve superare gli 85.000 euro.

Nel caso non fossero rispettate queste condizioni, non si ha il diritto all’aliquota agevolata al 5%, ma si avrà l’aliquota al 15% (purché siano rispettati gli altri requisiti previsti per il forfettario).

Prendiamo un esempio. Pietro è un consulente informatico con 10 anni di esperienza nel settore: dal 2012 al 2016 infatti ha svolto attività di consulenza informatica come libero professionista, dal 2016 al 2022 invece ha svolto la medesima attività, come dipendente. Oggi ha deciso di aprire nuovamente, Partita Iva e continuare lo stesso lavoro: offrire consulenze nel settore informatico.

Pietro rispetta tutti i requisiti per poter adottare il Regime forfettario, ma potrà applicare l’imposta sostitutiva al 5%? La risposta è “no”, in quanto l’attività che svolgerà in Partita Iva è la stessa attività che ha svolto per tanti anni come dipendente (e anche come libero professionista), quindi dovrà applicare sin da subito l’imposta sostitutiva al 15%.

Ma se, invece, avesse aperto Partita Iva per svolgere un’attività di e-commerce, con la quale rivendeva forniture per la casa (merce nuova), avrebbe potuto applicare il 5% per i primi 5 anni di attività? La risposta è “sì” in quanto, in questo caso, non si sarebbe verificata la condizione della “mera prosecuzione”, causa ostativa all’applicazione dell’imposta sostitutiva al 5%.

È vero che Pietro aveva già avuto una Partita Iva aperta, ma è stata chiusa nel 2016 e sono trascorsi quindi ben più di tre anni dalla chiusura della vecchia Partita Iva all’apertura di quella nuova.

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