Secondo i risultati del referendum sulla minimum tax annunciati il 18 giugno, gli svizzeri hanno approvato con il 79% dei voti la creazione di un’aliquota fiscale minima del 15%, in linea con il secondo pilastro della riforma Ocse.
La decisione coinvolgerà circa 2.000 società in Svizzera con un fatturato consolidato superiore a 750 milioni di euro. La nuova tassa mira a rafforzare la trasparenza fiscale e ad evitare l’eccessiva lotta alla concorrenza fiscale tra i Paesi, garantendo allo stesso tempo un equo contributo delle grandi società al sistema fiscale.
Il ministero delle finanze ha previsto un introito supplementare di 1-2,5 miliardi di franchi svizzeri grazie alla riforma fiscale. Questo rappresenta solo una parte dei circa 14 miliardi di franchi svizzeri provenienti dalle tasse sulle società del Paese elvetico.
Secondo il Ministro delle Finanze Karin Keller-Sutter, questo cambio garantirà che la Svizzera non subisca alcuna influenza fiscale da parte di paesi esteri.
In aggiunta, l’introduzione di un’aliquota minima offrirà chiarezza e stabilità nel quadro normativo del paese. La Svizzera si è unita agli oltre 140 paesi che hanno sottoscritto l’accordo dell’Ocse per la riforma fiscale internazionale nel 2021.
L’obiettivo principale è quello di prevenire la competizione tra paradisi fiscali e mitigare la perdita di profitti delle multinazionali.