La società di ricerca TechInsights riferisce che lo smartphone Mate 60 Pro di Huawei Technologies Co. continua a “aggirare gli embarghi tecnologici” di Washington. Un ulteriore esame dello smartphone ha mostrato notevoli progressi nella progettazione e nell’ingegneria cinese dei chip a radiofrequenza.
La nuova analisi del Mate 60 Pro mostra che la Cina sta rapidamente progredendo nello sviluppo di chip ad alta tecnologia nonostante l’embargo tecnologico da parte dell’amministrazione Biden. “Questo progresso non riguarda solo il system-on-chip (SoC) del processore applicativo, ma anche il processore BaseBand 5G e le tecnologie RF mobili”, si legge nel rapporto.
Sono stati compiuti anche progressi nello “sviluppo di moduli SiP (system-in-package) avanzati (2D) e di filtri RF, utilizzando tecniche migliorate nei filtri delle onde acustiche e una tecnologia ibrida basata su un dispositivo passivo integrato (IPD) a film sottile e dispositivi a bassa temperatura ceramica co-cotta (LTCC)”, continua il rapporto, aggiungendo: “Si tratta di un passo significativo rispetto alle precedenti architetture RF FE 5G risalenti al 2015 e al 2016.”
TechInsights ha scioccato per la prima volta il mondo in un rapporto di inizio settembre che mostrava che il nuovo telefono era alimentato da un processore all’avanguardia da 7 nanometri prodotto in Cina.
I progressi nella produzione nazionale di chip rappresentano un’importante dichiarazione della Cina a Washington sul fatto che gli embarghi sui chip stanno fallendo mentre il divario tecnologico con i concorrenti occidentali si riduce.
La guerra tecnologica non è finita, nonostante le sanzioni attuali non riescano a ostacolare il progresso tecnologico cinese.