Secondo un recente rapporto di Henley & Partners, il numero di nuovi milionari nei paesi BRICS vedrà un’impennata entro il 2034. Il gruppo di economie emergenti BRICS, che in precedenza comprendeva Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, ha vissuto un’importante espansione dopo l’adesione di Iran, Etiopia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti nel gennaio di quest’anno. Anche l’Arabia Saudita, anch’essa ufficialmente invitata, diventerà membro.
Secondo il rapporto, la ricchezza investibile totale attualmente detenuta dagli individui nei paesi BRICS ammonta a 45mila miliardi di dollari, mentre si prevede che il numero dei milionari aumenterà dell’85% nei prossimi dieci anni. Attualmente nel gruppo ci sono 1,6 milioni di individui con un patrimonio investibile di oltre 1 milione di dollari, di cui 4.716 con più di 100 milioni di dollari e 549 miliardari.
In confronto, la cifra degli asset investibili nel G7, che comprende Canada, Francia, Giappone, Italia, Stati Uniti, Regno Unito e UE, era di 110 trilioni di dollari a dicembre 2023, secondo i dati forniti alla CNBC da Andrew Amolis, analista di Nuova ricchezza mondiale. Si prevede che il numero dei milionari aumenterà del 45% nei prossimi dieci anni.
“I BRICS stanno sfidando l’ordine mondiale e affermandosi come un potente rivale del G7 e di altre istituzioni internazionali”, ha affermato Dominic Volek, socio amministratore e capo del Sud-est asiatico di Henley & Partners, durante una presentazione webcast del rapporto.
Nel frattempo, Amolis ha dichiarato alla CNBC che “la previsione dell’85% per i BRICS sarà la più alta crescita della ricchezza di qualsiasi blocco o regione a livello globale”.
Secondo il rapporto, l’India è in testa alla classifica in termini di crescita dei beni investibili, con un aumento stimato del 110% della ricchezza pro capite entro il 2033. Gli Emirati Arabi Uniti sono pronti per una crescita del 95%, mentre si prevede che le cifre per Cina ed Etiopia aumenteranno rispettivamente dell’85% e del 75%.
Nel frattempo, Jeff Opdyke, esperto di finanza personale e investimenti, ha affermato che le nazioni una volta considerate “in via di sviluppo” o “emergenti” o il peggiorativo “terzo mondo” sono ora economie dinamiche che stanno cambiando l’ordine globale. “Economicamente, le nazioni non occidentali – con i BRICS all’avanguardia – stanno spingendo il mondo verso una nuova realtà: uno status quo economico, sociale e monetario emergente che sta ribaltando ciò che il mondo ha accettato come normale per quasi ottant’anni”, Opdyke dichiarato, come citato nella relazione.