Se un contribuente svolge doppia attività, i contributi si pagano due volte?
Può capitare di trovarsi in una situazione in cui un contribuente con la partita IVA svolge diverse attività, in questo caso, i contributi si pagano due volte?
Il dubbio che può venire è se il contribuente che svolge due attività diverse deve avere due partite IVA; e se debba versare o meno doppi contributi, e se sì, a quale ente previdenziale?
Per svolgere due diverse attività non è possibile aprire due partite IVA, ma basta aggiungere un altro codice ATECO a quella già in essere ed eventualmente richiedere tutte le autorizzazioni previste per la seconda attività che si vuole aggiungere.
Se svolgo due attività pago doppi contributi INPS?
Chi svolge una doppia attività di lavoro autonomo non è sempre obbligato ad iscriversi a due gestioni previdenziali contemporaneamente: occorre iscriversi alla gestione previdenziale corrispondente all’attività prevalente.
Tuttavia quando si svolge contemporaneamente un’attività imprenditoriale che prevede l’iscrizione alla Gestione INPS artigiani e commercianti ed una libera professione, senza una propria cassa di appartenenza, che prevede l’iscrizione alla Gestione Separata, sarà necessario il versamento della doppia contribuzione (ad esempio, alla Gestione Commercianti ed alla Gestione Separata): resta fermo, al pari di quanto osservato per i dipendenti-professionisti, il pagamento dell’aliquota ridotta alla Gestione Separata.
In poche parole, chi è sia libero professionista (freelance) che imprenditore (artigiano/commerciante) deve pagare i contributi ad entrambe le gestioni.
Facciamo un esempio e poniamo il caso di un contribuente, titolare di partita IVA che svolge due attività: una di tipo professionale, il consulente marketing ed una secondaria aprendo un e-commerce.
In questo caso, l’attività di e-commerce è un’attività di tipo commerciale a tutti gli effetti e quindi iscrivibile alla gestione INPS commercianti.
Qual è allora la situazione previdenziale alla quale dovrà far fronte il contribuente?
Per il reddito prodotto dalle sue consulenze marketing dovrà contribuire alla gestione separata dell’INPS mentre, per il reddito prodotto con il proprio e-commerce alla gestione commercianti dell’INPS che presuppone una quantità di contributi minimi fissi da versare durante l’anno.
Potrebbe capitare però, che a voler diventare e-commerce sia anche un professionista che ha un ordine professionale, il quale ha intenzione di avviare una propria attività di tipo imprenditoriale.
Prima di valutare quale sia il conseguente aspetto previdenziale è necessario dire che potrebbe capitare che alcuni ordini professionali non permettono ad i loro iscritti di svolgere attività imprenditoriali. In questo senso, consigliamo di consultare il regolamento del proprio ordine prima di intraprendere qualsiasi tipo di attività.
Dal punto di vista previdenziale poi, come vale per i professionisti sprovvisti di cassa, si dovrebbe contribuire per il lato libero professionale alla cassa di previdenza prevista, mentre per il lato imprenditoriale alla gestione dell’INPS commercianti/artigiani.