L’UE scopre che a ottobre il tetto è saltato. In realtà è solo nella fantasia degli internauti politici Europei.
E’ saltato il tetto sul prezzo del petrolio che avevano deciso proprio loro, i navigatori della rete. Quelli impegnati contro le fake news sui social, a loro volta impegnati ad evitare che quando la verità incontra la realtà, questa si diffonda.
E’ andata a finire proprio come dicevamo. “I Paesi terzi” hanno capito, fischi per fiaschi. Ora, la signora Europa, come direbbe Escobar, chiede più severità ed è disposta ad alzare la voce, come se qualcuno la tenesse più in nota per il solo volume della voce che usa. Ma facciamo un passo per volta.
L’Unione Europea sta valutando la possibilità di inasprire le sanzioni contro chi elude il tetto massimo del prezzo del petrolio russo. E’ questo che si scopre dall’amico fidato…il Financial Times.
Al momento il meccanismo sul tetto dei prezzi stabilito dal G7 e dall’UE dice che i carichi devono essere venduti a un livello pari o inferiore al tetto di 60 dollari al barile.
In sostanza la strategia di propaganda dell’UE consiste in un acquisto indiretto da parte di Paesi terzi che rivendono il gas russo ai Paesi che hanno fatto le sanzioni. Si son fatti le sanzioni e le hanno aggirate.
La misura è entrata in vigore alla fine del 2022, quando l’UE ha imposto un embargo sulle importazioni di petrolio greggio russo. Almeno sulla carta.
Ora si scopre che, l’UE è sempre più preoccupata che la Russia possa continuare a vendere quasi tutto il suo greggio al di sopra del limite di prezzo fissato.
“Quasi nessuna” delle spedizioni di greggio della Russia nel mese di ottobre è stata effettuata al di sotto del limite massimo, avrebbe detto all’amico fidato del FT un alto funzionario del governo dell’UE.
“Gli ultimi dati dimostrano che dobbiamo inasprire..”, avrebbe detto il funzionario.
“Non c’è assolutamente alcun desiderio di lasciare che la Russia continui a fare così”.
Nelle ultime settimane, secondo il FT, i funzionari dell’UE hanno discusso di un’applicazione più severa delle sanzioni. Attenzione perchè la cosa diventa complessa. A essere severe non saranno più le sanzioni ma è l’applicazione che dovrà essere più severa. Ma i paesi terzi non le hanno applicate! Punto. Ergo, i Paesi terzi acquirenti, per conto anche di Europa e friends, hanno ignorato i vicoli imposti sui 60 dollari al barile.
Il mese scorso, gli Stati Uniti hanno assunto una posizione più dura nei confronti delle sanzioni contro la Russia e hanno sanzionato due navi per aver violato il limite di prezzo.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha richiesto maggiori informazioni a delle società di gestione navale su circa 100 petroliere sospettate di violare le sanzioni occidentali sul petrolio russo, ha riferito questa settimana Reuters.
Come risultato dell’applicazione di sanzioni più severe, le tariffe di spedizione per il trasporto del greggio russo sono aumentate, hanno detto i trader a Reuters .
All’inizio di questo mese, i dati del governo russo hanno mostrato che il prezzo medio del greggio russo di punta, Urals, era di 81,52 dollari al barile nell’ottobre 2023. Si tratta di un prezzo superiore al prezzo medio del greggio Urals per lo stesso mese dello scorso anno, 70,62 dollari al barile.