Detto fatto.
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha ufficialmente notificato alla Cina il ritiro dell’Italia dalla Belt and Road Initiative. Questa mossa conferma le nostre previsioni secondo cui l’Italia stava pianificando di chiudere definitivamente il suo coinvolgimento nel programma infrastrutturale globale di Pechino, in cui le banche cinesi ricordiamo finanzieranno progetti come autostrade, porti, ferrovie, centrali elettriche e infrastrutture di telecomunicazioni.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che la BRI “non ha prodotto gli effetti desiderati” e non è più “una priorità”.
Recentemente, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha descritto la decisione dell’Italia di aderire alla BRI come un “atto improvvisato e atroce”.
Una fonte Reuters ha riferito che Pechino ha ricevuto la lettera di rescissione “negli ultimi giorni”.
“Abbiamo tutta l’intenzione di mantenere eccellenti relazioni con la Cina anche se non facciamo più parte della Belt and Road Initiative”, hanno riferito fonti di governo. “Altre nazioni del G7 hanno relazioni più strette con la Cina di noi, nonostante il fatto che non siano mai state nella BRI”, ha concluso
Tutto ciò ovviamente non accade per caso visto che l’Europa si trova nel bel mezzo del fuoco incrociato nelle relazioni tra Washington e Pechino.