La Commissione Europea ha sviluppato un quadro normativo per la concessione alla Banca Centrale Europea del potere di emettere l’euro anche in forma digitale, creando così una moneta complementare al contante ma non sostitutiva, che potrà essere utilizzata su tutto il territorio della zona euro.
Secondo il quadro proposto, “le banconote in euro e l’euro digitale avranno uguale valore di conversione”, come ha sottolineato il Commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni. Inoltre, si stabilisce che in situazioni in cui i commercianti dovranno accettare sia il contante che l’euro digitale, i clienti avranno il diritto di scegliere con quale forma di moneta pubblica effettuare il pagamento. Questa proposta dovrà essere approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo, che avranno la possibilità di proporre emendamenti al progetto. Sarà poi la Banca Centrale Europea a decidere se e quando emettere l’euro digitale, ma si prevede che ciò potrebbe avvenire solo tra alcuni anni, probabilmente non prima del 2028.
L’euro digitale si distingue da altre criptovalute come il bitcoin per il fatto dal fatto di essere amministrato e regolato da un “potere centralizzato”, quello della Banca Centrale Europea (BCE).
L’euro digitale rappresenterà una forma di denaro pubblico sotto il controllo della Banca centrale europea, afferma Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea. Sarà un metodo sicuro, immediato e conveniente per effettuare pagamenti. Inoltre, sarà accessibile a tutti, ovunque e senza costi, promuovendo la concorrenza in Europa e garantendo la privacy delle transazioni. Fabio Panetta, membro del consiglio direttivo della Bce e futuro governatore della Banca d’Italia, sottolinea che l’avvento di un’economia digitale rende l’introduzione di una forma digitale di contante il passo più logico da compiere.