Innegabile è l’interesse che importanti player del settore energetico stanno dimostrando nei confronti del Lazio e delle sue terre rare. Accanto ad Enel Green Power, impegnata nella ricerca di litio insieme a Vulcan Energy Resources, troviamo anche Energia Minerals, sussidiaria del colosso minatore Altamin, già quotato in Australia. Quest’ultima ha recentemente presentato una nuova richiesta per ottenere il permesso di ricerca mineraria denominato “Melazza” nella zona dei Comuni di Roma, Campagnano di Roma e Anguillara Sabazia, con una superficie di circa 368 ettari.
Altamin, attraverso la sua controllata italiana guidata da Marcello De Angelis, opera anche in altre quattro regioni del paese, concentrandosi sulla ricerca di vari metalli e minerali preziosi. Tuttavia, è proprio nel Lazio che l’azienda ha deciso di focalizzare la sua attenzione sul litio geotermico. Le aree di indagine si concentrano tra Campagnano e Galeria, circa 50 km a nord di Roma, e Ferento, circa 80 km a nord di Roma. Queste zone rientrano nel campo geotermico della Toscana Meridionale e del Lazio Settentrionale, in cui sono stati perforati oltre 800 pozzi per scopi di ricerca e produzione. Tale strategia è stata esposta da Geraint Harris, amministratore delegato di Altamin, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del mese di agosto.
Il litio, assieme al cobalto, fa parte dell’elenco dei 30 materiali critici stilato dall’Unione Europea, a causa della loro importanza economica e del rischio di dipendenza da fornitori extraeuropei. Secondo i documenti presentati da Altamin al Mimit, le tecniche di estrazione di litio dalle acque salmastre geotermiche stanno evolvendo verso lo stadio di produzione commerciale e la presenza di elevate concentrazioni di litio nel Lazio Settentrionale potrebbe contribuire in modo significativo a soddisfare la domanda di questa preziosa risorsa. Entro il 2025, l’80% della domanda di litio potrebbe essere soddisfatta internamente. Attualmente, i metalli strategici estratti in Europa, tra cui il litio, vengono principalmente trasformati in Cina, ma l’Italia sta lavorando rapidamente per sviluppare un processo di trasformazione locale. Sono stati istituiti centri d’innovazione, tra cui uno a Roma, al fine di promuovere l’implementazione di questo settore attraverso partnership tra imprese e tra imprese e università.
Secondo Alessandro Rollo, product manager di VanEck, sembra che le società minerarie di terre rare siano destinate a beneficiare di una crescita a lungo termine. Secondo Prescient Strategic Intelligence, infatti, la domanda di questi materiali aumenterà globalmente a un tasso di crescita annuale composto del 9,1%.