di Francesco Carrino
I dati sulla disponibilità dei beni da pignorare saranno resi accessibili in modo più facile grazie alla firma della Convenzione tra il Garante privacy, il Ministro della giustizia Carlo Nordio e il Direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini.
Questo permetterà agli Ufficiali giudiziari di consultare le banche dati dell’Amministrazione finanziaria al fine di agevolare la ricerca telematica dei beni pignorabili richiesti da un creditore o da sottoporre a procedura concorsuale su richiesta del curatore.
Per il prossimo quinquennio, l‘accordo offrirà una regolamentazione dell’accesso alle informazioni custodite nelle banche dati dell’Agenzia delle entrate, nel pieno rispetto delle direttive stabilite sia dal Regolamento generale sulla protezione dei dati che dal Codice in materia di protezione dei dati personali.
La presente convenzione, nello specifico, stabilisce le modalità di accesso alle dichiarazioni dei redditi e alla certificazione unica, agli atti del registro e all’Archivio dei rapporti finanziari.
Inoltre, il servizio consentirà agli ufficiali giudiziari di svolgere i propri incarichi con maggiore efficacia, fornendo loro tutte le informazioni necessarie per individuare i beni soggetti a sequestro conservativo e per garantire una completa ricostruzione del patrimonio nell’ambito di procedure concorsuali, di dispute familiari e di gestione di patrimoni di terzi.
Per quanto concerne le modalità di accesso alle informazioni, sarà impiegatoagenzia un servizio di cooperazione informatica che sfrutta il Sistema di interscambio dati (Sid). Inoltre, si farà utilizzo dei dati dell’Unep (Uffici notifiche, esecuzioni e protesti).
L’ufficiale giudiziario avrà la possibilità di richiedere l’accesso alle informazioni per i soggetti per i quali un creditore, dotato di un titolo esecutivo e di un precetto, ha presentato istanza o previa autorizzazione specifica da parte del presidente del Tribunale o di un giudice delegato da lui.
Sarà compito dell’Agenzia, in seguito, verificare l’integrità e la conformità della richiesta e inviare una risposta contenente le informazioni richieste al sistema informatico del Ministero.
Il Ministero della Giustizia sorveglia attentamente gli accessi al servizio, tenendo traccia delle attività svolte da ciascun utente attraverso registrazioni. Allo stesso tempo, l’Agenzia monitora gli accessi al servizio e registra l’autore dei flussi di dati generati, insieme alle informazioni identificative del soggetto, della richiesta e delle relative date di invio.
Per garantire la legittimità degli accessi, il Ministero effettua anche controlli, sia a campione che mirati, e informa tempestivamente l’Agenzia. In questo contesto, è designato un responsabile dello scambio che si occupa, tra le altre cose, della supervisione degli accessi da parte degli ufficiali giudiziari e della gestione di eventuali segnalazioni di anomalie nell’utilizzo dell’Anagrafe tributaria.