Quest’estate, in una strada di Harlem, i newyorkesi hanno intravisto il futuro.
Mentre la polizia di New York era impegnata con un gruppo di veicoli infila che bloccavano un incrocio, si intravede una delle nuove reclute della polizia di New York: un cane robotico chiamato Digidog. Decorato con i colori blu e bianco del dipartimento di Polizia, e dotato di una serie di accessori high-tech.
I fondi per l’acquisto del segugio cibernetico non sono passati attraverso il processo di bilancio standard, che richiede la supervisione e il voto del Consiglio di New York City. I vertici della polizia hanno ricevuto denaro direttamente dal governo federale nell’ambito di qualcosa di chiamato “Programma di condivisione equa”, che integra i budget dei dipartimenti di polizia locali con denaro e proprietà confiscati nel corso delle indagini penali.
L’iniziativa multimiliardaria ha aiutato le forze dell’ordine a pagare gli straordinari e ad armarsi di attrezzature e armi sofisticate sin dall’era Reagan. Ma il programma sta ora entrando in una nuova fase, in quanto fornisce disponibilità economiche per l’accesso a un’era futuristica di strumenti di polizia ad alta tecnologia che hanno sollevato nuove domande sull’equilibrio tra privacy e sicurezza pubblica insieme a pregiudizi inerenti agli algoritmi apparentemente neutrali.
I progressi nell’intelligenza artificiale, nella sorveglianza e nella robotica stanno mettendo la fantascienza del passato nelle mani di un numero sempre crescente di comuni, da New York City a Topeka.
I difensori della privacy sono preoccupati.
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