di Francesco Carrino
L’India rovina la festa ai Brics dopo gli accordi con gli USA? Un evento importante che si è verificato questa settimana è stato l’incontro tra Biden e Modi. Facciamo una sintesi degli accordi trovati tra i due presidenti commentando le prime dichiarazioni.
Dopo lo scontro del 2020 con le loro forze di sicurezza Cinesi, Nuova Delhi ha aumentato i dispiegamenti di truppe, armi e attrezzature di sorveglianza alle frontiere. Ora l’India prevede di rinforzare i confini con i droni.
L’India prevede di acquistare droni MQ-9B per un valore di circa 3 miliardi di dollari. L’accordo è stato annunciato dagli Stati Uniti e dall’India giovedì a Washington, durante la prima visita di stato del primo ministro Narendra Modi negli Stati Uniti.
L’acquisto servirà per sorvegliare i confini Cinesi considerando che nel corso degli ultimi decenni la Cina ha sviluppato infrastrutture di gran lunga migliori dalla sua parte del confine.
In un’intervista con il Wall Street Journal prima della visita, Modi aveva affermato che i due paesi (Usa e India) avevano raggiunto un livello di fiducia senza precedenti, definendo la cooperazione in materia di difesa un pilastro chiave della partnership.
La scorsa settimana, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha riferito che la visita di stato sarebbe stata un momento di trasformazione nel rapporto tra Nuova Delhi e Washington, aggiungendo che la sfida della Cina è tra i fattori chiave della crescente vicinanza.
Questo è quanto riporta il WSJ, anche se sarebbe più opportuno precisare che i due Paese non sono grandi amici dei Cinesi. Per gli indiani è una questione di scontri e vicinanze storiche, mentre per gli Usa i fatti sono noti.
Ma sarebbe sbagliato leggere questo passaggio come un avvicinamento della politica di sicurezza tra i due Paesi. Per l’India è il momento di giocare su due tavoli per poter prendere il volo come alternativa per le multinazionali occidentali che puntano a ridurre i costi di produzione spostando stabilimenti dalla Cina, come ad esempio dimostrano gli ultimi accordi per nuovi investimenti in India raggiunti da Tesla. E allo stesso tempo per poter aver un peso contrattuale nel nuovo scacchiere di un mondo multipolare.
Per completare il quadro dobbiamo aggiungere che gli Stati Uniti e l’India hanno raggiunto un accordo per produrre i motori jet-fighter di General Electric in India. L’accordo darà a Nuova Delhi una tecnologia militare altamente sensibile fanno sapere dal WSJ, lo stesso motore utilizzato negli Stati Uniti. Caccia F/A-18: per alimentare la sua prossima generazione di caccia a reazione.
Oltre ai droni, l’India utilizza anche gli aerei da pattuglia P-8I di Boeing ed ha aumentato i caccia-jet lungo il confine, secondo i funzionari indiani.
Inoltre l’anno scorso, le truppe indiane e americane hanno partecipato a un’esercitazione militare ad alta quota a circa 60 miglia dal confine India-Cina nello stato settentrionale dell’Uttarakhand. I paesi hanno intensificato la cooperazione marittima mentre la Cina aumenta la sua presenza nell’Oceano Indiano attraverso i suoi schieramenti sottomarini e gli investimenti portuali.
L’Alleanza a cui puntano gli Stati Uniti nell’area è quella tra Giappone, India e Australia, con gli americani a far da man forte.
India fuori dai Brics? India punto di mediazione tra i due poli? Troppo presto per dirlo, ma una cosa è sicura: il nuovo ordine mondiale multipolare prevede due valute di riferimento internazionali. Ed è difficile, se non impossibile, prevedere un terzo incomodo nel prossimo scacchiere delle fiat money a livello mondiale. Quindi prima o poi dovrà decidere. E’ presto per dire quale direzione prenderà l’India, molto dipende dalla partita che si giocheranno Russia e sopratutto Cina, e basterà attendere il prossimo vertice estivo per avere ulteriori aggiornamenti.