di Francesco Carrino
Un ritorno al passato.
Mentre i giornali nostrani festeggiano il fatto che i Btp a 10 anni siano stati “piazzati” nei portafogli delle famiglie italiane (dai consulenti finanziari bancari che li spingono in portafoglio), è importante far notare che bisogna ritornare a metà novembre del 2012 per ritrovare il rendimento del Btp decennale sopra al 4,9%.
Perchè è importante ricordarlo? Perchè nel 2012 l’Italia era sull’orlo del fallimento.
Solo per info..: rendimenti più alti vuol dire rischi maggiori. E i Btp a 10 anni contengono le famose clausole Cacs. Ergo: l’attivazione di queste clausole riguardano la possibilità che, in casi estremi, lo Stato che ha emesso un’obbligazione, magari sotto ricatto esterno di svendite di patrimoni di Stato, possa chiedere agli obbligazionisti di accettare il taglio del valore nominale del titolo, oppure la riduzione delle cedole o l’allungamento delle scadenze
C’è da dire che il mercato delle obbligazioni non è schizzato in alto solo in Italia e in Europa. Anche negli Stati Uniti il rendimento del Treasury hanno avuto il loro ritorno al passato. Dopo che il governo americano ha evitato lo shutdown (il blocco delle attività governative per via del mancato accordo sul bilancio), gli investitori hanno continuato a vendere i titoli governativi USA. Tutto ciò ha portato i Treasury a 10 anni al 4,78%, ai massimi dall’estate del 2007. I rendimenti del Treasury a 30 anni invece salgono oltre il 5%.
Fatta questa precisazione c’è da aggiungere una riflessione importante che lascio fare a voi:
c’è una bella differenza tra detenere obbligazioni americane e obbligazioni italiane: voi che ne dite?