L’approvazione arriva nel periodo di maggiori tensioni tra Stati Uniti e Cina su guerra tecnologica, guerra in Ucraina e futuro del nuovo ordine mondiale Multipolare. Il segretario di Stato americano Antony Blinken si è recato a Pechino questo mese, dove ha tenuto “discussioni sincere, sostanziali e costruttive sulle priorità chiave nelle relazioni bilaterali e su una serie di questioni globali e regionali” con il presidente cinese Xi Jinping, secondo una dichiarazione rilasciata dal Dipartimento di Stato Usa.
Come è risaputo, le due nazioni sono in disaccordo sullo status di Taiwan, che la Cina considera parte imprescindibile del progetto “Una sola cina” (due sistemi) ed ha minacciato di riprendersela con la forza. Gli Stati Uniti invece si battono… “per l’indipendenza della Repubblica taiwanese”, indipendente quanto lo è l’Italia dagli Usa, giusto per intenderci.
Fatto sta che settimana scorsa è stato approvato il più grande dei due accordi sottoscritti tra Taiwan e gli USA, del valore di 332,2 milioni di dollari, riguarda munizioni da 30 mm e attrezzature, in particolare proiettili traccianti incendiari ad alto potenziale esplosivo, proiettili multiuso e proiettili di addestramento. I principali appaltatori sono Alliant Techsystems Operations LLC nel Minnesota e General Dynamics Ordnance and Tactical Systems nell’Illinois.
L’altra vendita potenziale, del valore di 108 milioni di dollari, riguarda “un Ordine di vendita militare estero II (FMSO II) per l’accordo di supporto alla fornitura di logistica cooperativa (CLSSA) per supportare l’acquisto di parti di ricambio e di riparazione per veicoli a ruote, armi e altri elementi correlati di sostegno al programma”, ha osservato l’agenzia.
Le vendite servono “gli interessi nazionali, economici e di sicurezza degli Stati Uniti sostenendo i continui sforzi del destinatario per modernizzare le sue forze armate e per mantenere una capacità difensiva credibile”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato. Aiutano anche a “migliorare la sicurezza del destinatario e aiutano a mantenere la stabilità politica, l’equilibrio militare e il progresso economico nella regione”.
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno pompato miliardi di dollari per la sicurezza di Taiwan nella speranza di scoraggiare un attacco militare dalla Cina .
Il Congresso ha approvato 3 miliardi di dollari per i dipartimenti della Difesa e di Stato da distribuire a Taiwan nel disegno di legge sull’autorizzazione alla difesa fiscale del 2023 . L’amministrazione Biden ha anche fornito 500 milioni di dollari in aiuti militari a maggio sotto l’autorità di prelievo presidenziale, lo stesso strumento esecutivo utilizzato per trasferire armi e aiuti all’Ucraina .
I funzionari statunitensi stanno attualmente cercando di sbloccare un blocco di quasi 19 miliardi di dollari in assistenza a Taipei.
Gli Stati Uniti sono tenuti a “mettere a disposizione di Taiwan tali articoli e servizi di difesa nella quantità necessaria per consentire a Taiwan di mantenere sufficienti capacità di autodifesa”, secondo il Taiwan Relations Act del 1979. La legge è stata recepita dal Congresso nel 1979 a seguito della normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Cina.
