Il mercato dei prestiti aziendali è in forte contrazione in tutta Europa, ma i numeri registrati in Italia sono particolarmente preoccupanti. Nel mese di agosto, infatti, il calo è stato del 6,4%, il dato peggiore mai registrato dal 2004, anno in cui la Bce ha iniziato a fornire le proprie statistiche.
Neppure dopo la crisi dello spread la riduzione era stata così rilevante: il picco negativo era stato raggiunto a -6,1% nel novembre 2013.
Inoltre come riportato dal Sole 24 ore: Nel secondo trimestre del 2023, a livello nazionale e nelle singole aree territoriali si registrano riduzioni rispetto al trimestre precedente delle sofferenze e delle inadempienze probabili, mentre sono in aumento i prestiti scaduti o sconfinanti, primo segnale di peggioramento della qualità del credito: il fenomeno interessa tutte le diverse aree di Italia.
Tutto ciò mentre salgono le richieste di prestiti per le famiglie che hanno sempre più bisogno di liquidità fresca e aggiuntiva alle loro entrate standard. A livello nazionale aumentano su base annua dell’1% e in tutte le diverse aree territoriali: +0,6% nel Nord Ovest, +0,8% nel Nord Est, +1,0% nel Centro, +2,0% nel Sud e +1,5% nelle Isole. I tassi di crescita più elevati dei finanziamenti alle famiglie si registrano in Puglia (+2,5%) e in Campania (+2,1%), in riduzione nella provincia di Trento (-1,0%), nelle Marche (-0,8%), Valle d’Aosta (-0,5%), Liguria (-0,4%).