95,3 milioni di persone nell’UE nel 2022 (il 22% della popolazione) erano a rischio povertà o esclusione sociale.
Almeno uno di questi 3 rischi colpisce questa fascia di popolazione europea: povertà di reddito, grave deprivazione materiale e sociale e/o vivere in una famiglia si lavora poco (dove gli adulti lavorano meno del 20% del loro potenziale in un anno).
Come riporta Anna Fleck di Statista, secondo i dati Eurostat , questa cifra è rimasta relativamente stabile rispetto all’anno precedente (95,4 milioni nel 2021, il 22 per cento della popolazione).
La percentuale di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale varia notevolmente da un paese dell’UE all’altro.
Il rischio di povertà o esclusione sociale, sottolinea l’ufficio di statistica europeo, “è più elevato” per le donne rispetto agli uomini (22,7% rispetto al 20,4%) e oltre un quinto (22,4%) delle famiglie europee con figli a carico è a rischio.
I valori più alti sono stati riportati in Romania (34%), Bulgaria (32%), Grecia e Spagna (entrambi 26%).
Al contrario, le percentuali più basse sono state registrate in Repubblica Ceca (12 per cento), Slovenia (13 per cento) e Polonia (16 per cento).
L’Italia è al di sopra della media europea con il 24,4%, con 14,3 milioni di persone a rischio.
Le quote più basse sono state registrate in Repubblica Ceca (12%), Slovenia (13%) e Polonia (16%).
La situazione in Italia: dati Istat
Nel 2022 il 20,1% delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà (circa 11 milioni e 800mila individui) avendo avuto, nell’anno precedente l’indagine, un reddito netto di 11.155 euro. A livello nazionale la quota di popolazione a rischio di povertà rimane uguale all’anno precedente (20,1%).
Il 4,5% della popolazione (circa 2 milioni e 613mila individui) si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale.
La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, ovvero la quota di individui che si trova in almeno una delle tre condizioni (riferite a reddito, deprivazione e intensità di lavoro), è pari al 24,4% (circa 14 milioni 304milapersone), sostanzialmente stabile rispetto al 2021 (25,2%).