Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Commissione Europea per il pagamento della terza rata dei fondi Pnrr, pari a 18,5 miliardi di euro, e la possibilità di ristrutturare gli obiettivi della quarta rata, che fornirà ulteriori 16,5 miliardi di euro entro giugno 2023, il governo ha convocato una riunione con i rappresentanti degli enti locali per verificare gli obiettivi della quinta rata, che scadrà alla fine dell’anno.
Per garantirsi i 18 miliardi di euro della quinta rata, l’Italia dovrà centrare 69 obiettivi entro la fine dell’anno. Esclusa l’ultima rata in scadenza al 30 giugno 2026, che richiederà il raggiungimento di 120 obiettivi, il compito che il governo Meloni dovrà affrontare sarà il più impegnativo dall’inizio del Pnrr, dicono gli adetti ai lavori che se ne intendono di “sputtamento di denaro a debito”!
La riunione di ieri, alla quale ha presenziato anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni, è stata delicata a causa dell’importanza delle decisioni da prendere. Il governo ha proposto alla Commissione Ue il differimento temporale di 13 obiettivi della quinta rata, l’eliminazione di 6 obiettivi, che potranno essere coperti con altre forme di finanziamento, e l’integrazione della nuova misura della Zes unica. Se le proposte del governo saranno accettate, i risultati da conseguire entro fine anno passeranno da 69 a 51.