Cosi dice la recente sentenza della Corte di Cassazione, sez. II Civile, Ordinanza n.25544 del 31/08/2023 :
“distanza e visibilità” sono “i due requisiti che devono essere soddisfatti entrambi in modo autonomo e distinto affinché la rilevazione dell’infrazione sia legittima”. Dunque nel caso di un autovelox segnalato male e soprattutto ad una distanza non congrua, chi prende una multa può fare ricorso per farla annullare in quanto illegittima.
Secondo la corte di Cassazione l’autovelox deve essere segnalato con diverse formule chiare e un chilometro prima del posizionamento dello strumento: i cartelli devono essere ben leggibili, non devono presentare graffiti o alterazioni di alcun genere, ossia devono essere in un buon stato di conservazione, e le dimensioni devono consentirne la visione da parte del conducente. Terminato il tratto “vigilato dal tutor” è inoltre necessario che ci sia un altro segnale che indichi la fine del controllo. Inoltre la segnaletica, ovvero il cartello, deve essere ripetuto dopo ogni intersezione e come anticipatolo strumento di rilevazione non può essere posizionato a meno di un chilometro dal cartello che indica il limite di velocità.
La corte di Cassazione aveva già stabilito con l’Ordinanza n. 4007 del 08/02/2022 (Rv. 664172 – 01) che gli autovelox dovessero essere ben visibili, decretando che la multa è sempre nulla se l’autovelox è nascosto, ad esempio nell’e vetture delle forze dell’ordine, ed inoltre sono considerati nulli anche i rilevatori in vetture non istituzionali in sosta nelle piazzole o nascoste nella vegetazione, oppure senza il lampeggiante blu sul tetto acceso.