Un membro repubblicano della U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) ha avanzato un appello significativo nei confronti della SEC.
Mark Uyeda ha dichiarato che la SEC dovrebbe prendere in considerazione l’idea di proporre delle regole univoche per regolamentare le criptovalute e non dovrebbe decidere caso per caso.
Secondo il repubblicano la SEC avrebbe potuto adottare misure per aiutare a creare leggi per le criptovalute, ma non lo ha fatto.
“Sfortunatamente, la SEC non ha adottato questo approccio e sta invece perseguendo un approccio caso per caso attraverso azioni coercitive. Di conseguenza, ci vorranno anni per raggiungere qualsiasi tipo di precedente giuridicamente vincolante, poiché le questioni dovranno risolversi attraverso i tribunali prima di raggiungere il livello della corte d’appello”, ha detto Uyeda lunedì in un intervento a Londra.
Quanto affermato dal repubblicano fa mergere l’urgenza di norme chiare e coerenti nel settore delle criptovalute.
In un mercato che è stato testimone di notevoli alti e bassi, la sicurezza degli investitori e l’integrità del sistema finanziario rimangono di primaria importanza. Il repubblicano sostiene che, senza un quadro regolamentare definito, gli investitori rimangono vulnerabili e il mercato cripto è lasciato in una sorta di zona grigia legale.
La posizione espressa dal commissario repubblicano non è per un controllo asfissiante ma per una regolamentazione equilibrata.
Il fine è garantire che l’innovazione non sia soffocata dalla burocrazia, ma sia guidata verso una crescita sostenibile e responsabile enfatizzando l’importanza di adottare un approccio ponderato che possa favorire l’innovazione nel rispetto delle leggi e della protezione degli investitori.
Il dibattito sulla regolamentazione delle criptovalute è più acceso che mai, con il presidente della SEC Gary Gensler che è rimasto fedele alla sua opinione iniziale.
Gensler infatti ritiene che le criptovalute sono titoli, ad eccezione del bitcoin, e che le aziende cripto devono registrarsi presso l’agenzia.
Nelle sue accuse contro le società di criptovalute, la SEC cita spesso l’Howey Test, un caso della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1946 utilizzato per determinare se le transazioni sono contratti di investimento e quindi soggette alle leggi sui titoli oppure no.
Proprio a seguito di questo caso Uyeda lunedì ha detto:
“Che cosa sia e cosa non sia un titolo può essere un’analisi difficile, non solo per i partecipanti al mercato, ma anche per i tribunali che devono analizzare il contratto di investimento facendo riferimento ad un caso del 1946”.
Uyeda ha anche aggiunto che:
“Determinare se la condotta di una persona viola le leggi federali sui titoli non dovrebbe essere simile al cappello parlante di Hogwart di Harry Potter, dove il destino di una persona viene previsto, a volte erroneamente, in base a quale regola o legge la SEC intende applicare“.
La discussione si accende e si evolve ogni giorno sempre più ed è un bene che questo accada perché le decisioni prese oggi avranno un impatto profondo sul futuro dell’industria cripto di domani.