riassunto dell’articolo di Politico sulle restrizioni Cinesi attive da martedi.
Da martedì, la Cina sta frenando l’esportazione di due metalli critici per la produzione di chip – gallio e germanio – per rispondere agli Stati Uniti, Paesi Bassi e Giappone che limitano le esportazioni di alcune stampanti con chip avanzati. Le restrizioni olandesi, pubblicate prima dell’estate, si applicheranno dal 1° settembre.
Questa guerra commerciale si sta svolgendo sullo sfondo di una corsa globale per rifornire e garantire la produzione di microchip nel caso in cui scoppi un conflitto su Taiwan, un importante hub di chip.
Nonostante la stretta della Cina sulle materie prime – con, ad esempio, il 95% della fornitura mondiale di gallio primario – le società di chip sono rimaste relativamente tranquille, visti i recenti rapporti sugli utili trimestrali, rispetto alle restrizioni in arrivo.
I principali produttori di chip europei, come NXP Semiconductors, menzionano raramente le imminenti restrizioni cinesi sulle materie prime nei loro comunicati sugli utili o nelle chiamate di follow-up con gli analisti.
ASML, il fornitore olandese di apparecchiature per chip che è l’obiettivo principale dei controlli olandesi sulle esportazioni, ha affermato che le misure non avranno un “impatto materiale” sulle prospettive dell’azienda per il 2023, né sugli scenari a lungo termine.
Ma questo non significa che non ci saranno conseguenze.
Poiché i produttori cinesi di gallio e germanio dovranno chiedere i permessi di esportazione, molto dipenderà da quanto rigorosa sarà la procedura di autorizzazione, hanno scritto gli analisti della società di ricerca Wood Mackenzie in un rapporto all’inizio di luglio dal titolo minaccioso: “Chips wars: a sign of things venire?”
“Se il processo di autorizzazione limita la fornitura di materie prime ai produttori di chip al di fuori della Cina, ciò avrà un impatto sui mercati e sugli utenti finali, compresi i veicoli elettrici”, si legge nel rapporto scritto dagli analisti della società di ricerca Wood Mackenzie all’inizio di luglio dal titolo minaccioso: “Chips wars: a sign of things venire?”
Ciò riporta alla mente la carenza di chip tra il 2020 e il 2021, che ha aumentato i tempi di attesa per le consegne di auto.
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