La Cina ha annunciato martedì scorso un “nuovo percorso verso lo sviluppo integrato” con Taiwan, che prevede di facilitare la quotazione delle società taiwanesi sulle borse cinesi e per i taiwanesi a vivere, studiare e lavorare in Cina. Allo stesso tempo però, la Cina ha intensificato la propria presenza militare nell’area, aggiungendo un gruppo d’attacco guidato dalla portaerei Shandong e un aumento delle incursioni nello spazio aereo.
L’obiettivo chiaramente dichiarato della Cina è la “riunificazione” con Taiwan e non ha mai escluso la possibilità di utilizzare la forza militare per raggiungere questo obiettivo. Negli ultimi anni ha modernizzato le sue forze armate , introducendo il J-20, un caccia stealth indigeno di quinta generazione. Ha inoltre commissionato due portaerei insieme a diverse moderne navi portuali/da sbarco e da trasporto anfibio (veicoli che riescono a viaggiare sia su terra che su acqua). Anche se la probabilità che la Cina al momento prenda Taiwan con la forza rimane poco chiara, dato che l’equilibrio militare nello Stretto di Taiwan è fortemente a favore della Cina. Questa infografica fornisce una panoramica di tale squilibrio e si basa su un rapporto annuale del governo statunitense.