La coalizione di governo tedesca potrebbe trovarsi su un terreno sempre più instabile dopo la sorprendente serie di sconfitte elettorali dei Democratici Liberi (FDP), il partito più piccolo nella coalizione tripartitica del paese. Ora ci sono voci all’interno del FDP che chiedono al ministro delle finanze Christian Lindner, che è anche presidente del partito, di abbandonare la coalizione liberale di sinistra dopo lo scarso risultato in Baviera e Assia nel fine settimana.
Dopo la pubblicazione dei risultati, il deputato del FDP Frank Schäffler ha dichiarato al quotidiano Bild che il governo al potere ha una “macina al collo” che sta trascinando il FDP “sempre più nell’abisso”. Ha chiesto che l’accordo di coalizione tra il FDP e gli altri due partiti venga rinegoziato o abolito. Il leader dello stato (regione) della Turingia, Thomas Kemmerich del FDP, ha definito i Verdi un “partito esagerato” su cui non si può fare affidamento per costruire alcun tipo di governo stabile.
Lo stesso Lindner ha lanciato un duro avvertimento sul fatto che “il governo nel suo insieme ha perso legittimità. Nessuno può essere soddisfatto del livello di approvazione del governo federale. Sono necessari miglioramenti”.
Inoltre, anche il vicepresidente federale del FDP Wolfgang Kubicki ha chiesto una “correzione di rotta” della coalizione nel governo federale dopo le elezioni, mentre il segretario generale del FDP Bijan Djir-Sarai è apparso sul canale statale ARD, dove ha dichiarato: “ Dobbiamo trovare soluzioni all’interno della coalizione sull’economia e sulla mega-questione dell’immigrazione”. Per fare ciò, ha detto, il FDP si incontrerà con gli altri partiti e analizzerà “quale intesa comune abbiamo o se ne abbiamo una”. I suoi commenti hanno rivelato i suoi dubbi sulla possibilità di trovare effettivamente una simile “intesa comune”.
Già prima delle elezioni, Djir-Sarai aveva descritto il partner della coalizione dei Verdi del FDP come un “rischio per la sicurezza del Paese” a causa della furiosa crisi migratoria incoraggiata dal governo al potere. Le dure parole sono state viste potenzialmente sia come un avvertimento, ma anche come un tentativo da parte del FDP di riconquistare gli elettori. In ogni caso, molti all’interno del FDP si chiedono perché il partito continui a governare con i Verdi se ciò presenta un “rischio per la sicurezza”.
I tedeschi vogliono un cambio di governo
Ci sono state controversie in corso all’interno della coalizione di governo tripartita dei socialdemocratici (SPD), dei verdi e del FDP fin quasi dall’inizio, ma tali controversie non hanno fatto altro che acuirsi con la crescita del malcontento. Mentre tutti e tre i partiti hanno subito gravi perdite in seguito alle elezioni regionali in Baviera e Assia, che hanno visto la sovraperformance dell’Alternativa per la Germania (AfD), a soffrire è soprattutto l’FDP, che non è riuscito nemmeno a raggiungere la soglia minima del 5% per entrare nel parlamento bavarese e ha appena raggiunto il 5% in Assia.
Tuttavia, l’umore inasprito dell’opinione pubblica nei confronti del governo potrebbe essere uno dei pochi fattori che impediscono al FDP di abbandonare i suoi partner di coalizione, poiché qualsiasi elezione anticipata potrebbe vedere il partito fuori dal governo e forse anche dal parlamento. Come riporta il media tedesco NTV : “Se il FDP lasciasse crollare prematuramente il semaforo (è chiamato cosi l’attuale governo tedesco, con i verdi, i rossi e i gialli) per paura del suo stesso collasso, le possibilità dei partiti della coalizione di essere rieletti sarebbero estremamente scarse. Secondo i sondaggi attuali, la CDU è ben 10 punti percentuali avanti rispetto alla SPD, mentre l’AfD è ormai quasi il doppio più forte dei Liberi Democratici. La stabilità interna del FDP è diventata un fattore di sopravvivenza per il semaforo”.
Un sondaggio pubblicato ieri dal quotidiano Bild mostra che i tedeschi vogliono nuove elezioni e vogliono far fuori il governo liberale di sinistra, con l’immigrazione indicata come la principale questione.
La serie di sconfitte si somma per l’FDP
La Baviera e l’Assia non sono certo le uniche debacle che il FDP deve affrontare da quando è entrato nella coalizione, poiché il ciclo elettorale del 2022 ha visto il partito subire una sconfitta dopo l’altra. L’anno scorso il FDP non ha ottenuto risultati sufficienti per raggiungere il parlamento regionale del Saarland ed è stato espulso dal governo in carica dopo le elezioni sia nello Schleswig-Holstein che nel Nord Reno-Westfalia. Il partito non è riuscito a ottenere l’ingresso nemmeno nei parlamenti regionali di Berlino e della Bassa Sassonia.
Lindner ha escluso di lasciare la coalizione, dicendo a proposito delle elezioni del fine settimana: “Tutti e tre i partner della coalizione hanno perso. Ed è per questo che il nostro compito ora è esaminare criticamente il nostro lavoro di governo”. Tuttavia, per Lindner potrebbe arrivare un punto di rottura, soprattutto quando cresce la pressione su di lui all’interno delle fila del suo stesso partito.
La questione della migrazione è diventata particolarmente controversa. Come riportato in precedenza da Remix News, l’FDP in linea di principio non ha alcun problema con l’immigrazione di massa e sta cercando di inondare il paese con 500.000 migranti all’anno per fornire alle imprese manodopera a basso costo. Tuttavia, l’FDP ha cercato di prendere posizione sull’immigrazione clandestina mentre l’umore contro l’immigrazione in generale si è drammaticamente inasprito in tutta la Germania.
La leader del Partito dei Verdi Ricarda Lang, ad esempio, ha presentato una serie di politiche che non faranno altro che incoraggiare una maggiore immigrazione clandestina, tra cui l’invio di più soldi ai comuni per sostenere i migranti e la concessione di permessi di lavoro ai migranti dal primo giorno di arrivo in Germania. Sostiene inoltre con entusiasmo il nuovo patto migratorio dell’UE per ricollocare i migranti in tutta Europa, una politica respinta con veemenza da Ungheria e Polonia.
Lo status del FDP come anello debole del governo non si risolverà presto. E ulteriori perdite potrebbero innescare una grave crisi per il partito e, di conseguenza, anche per il governo federale oggi al potere.