Secondo Reuters, le restrizioni della Cina sulle esportazioni di grafite avranno un impatto sproporzionato sui produttori stranieri di componenti per batterie per veicoli elettrici che non sono passati all’utilizzo di materiale sintetico tanto quanto i produttori cinesi.
La mossa della Cina, il più grande produttore e fornitore mondiale di grafite, è una chiara ritorsione contro l’Occidente per aver inasprito le sanzioni sulle esportazioni di chip.
A partire dal 1° dicembre, gli esportatori di grafite sintetica di elevata purezza, elevata durezza e alta intensità, nonché gli esportatori di grafite in scaglie naturali e suoi derivati, dovranno richiedere i permessi per spedire questi prodotti fuori dalla Cina .
La Cina domina la catena di fornitura globale delle batterie per veicoli elettrici, compresa la produzione di grafite, il componente più importante. Le aziende di grafite del paese lavorano sia il materiale naturale estratto a livello nazionale e all’estero, sia le forme sintetiche.
Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti sono i principali acquirenti di grafite cinese, sia naturale che sintetico, e gli analisti hanno avvertito che le nuove misure potrebbero rallentare o ridurre le forniture di grafite necessarie alle aziende locali per produrre anodi, gli elettrodi negativi delle batterie dei veicoli elettrici. – fonte Reuters
Aziende come Qingdao Haida, un attore importante nel settore della grafite, stanno già prevedendo sfide logistiche, in attesa di direttive da parte del Ministero del Commercio cinese.
La strategia della Cina non è senza precedenti. Il paese ha precedentemente limitato le spedizioni internazionali imponendo permessi di esportazione su elementi critici come gallio e germanio, con un impatto sulla produzione globale di chip. Diverse fonti parlano anche di una limitazione all’esportazioni di grafite, per l’utilità del materiale nelle applicazioni militari.
La situazione per le aziende globali che fanno affidamento sulla grafite naturale è in netto contrasto. Aziende come Gotion High Tech, produttore di batterie sostenuto dalla Volkswagen, e Ningbo Shanshan minimizzano l’impatto delle restrizioni, date le specifiche dei loro prodotti e i piani di produzione all’estero. Aziende come Hitachi Chemical e POSCO sono potenzialmente nel mirino, ed è interessante notare che lo scenario in evoluzione sta spingendo entità come il fornitore di Tesla Syrah Resources e l’indiana Epsilon Advanced Materials a ricalibrare le loro strategie, concentrandosi sulla diversificazione delle catene di approvvigionamento ed enfatizzando la produzione locale di grafite sintetica.