L’exchange di criptovalute Coinbase ha presentato una mozione per archiviare la recente causa intentata nei sui confronti dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.
L’accusa rivolta dalla SEC a Coinbase è quella di aver agito per consentire lo scambio di 12 token digitali che erano considerati titoli.
Tale accusa è stata respinta dall’exchange nella sua ultima risposta.
Coinbase sostiene che la SEC abbia applicato a tali token leggi che si discostano da quadro normativo esistente.
Paul Grewal, chief legal officer di Coinbase, ha affermato che le affermazioni della SEC “vanno ben oltre la legge esistente” e dovrebbero, pertanto, essere respinte.
In un documento legale depositato giovedì presso il tribunale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York, Coinbase ha sollevato preoccupazioni sull’interpretazione delle leggi sui titoli da parte della SEC, suggerendo che l’agenzia stesse andando oltre la sua autorità legale.
La mozione presentata da Coinbase nei confronti della SEC fa comprendere quanto l’azienda sia determinata nel contestare le accuse della SEC.
Il team legale di Coinbase ha dichiarato nella sua mozione che:
”Anche se la SEC avesse ragione sul fatto che le risorse e i servizi identificati rientrano nell’ambito della sua autorità di regolamentazione, questa azione [legale] deve essere respinta perchè tale azione viola le norme processuali e costituisce uno straordinario abuso di processo“.
Coinbase afferma che le attività in questione non sono titoli
In quanto agenzia governativa degli Stati Uniti, la SEC richiede che qualsiasi piattaforma che consente la negoziazione di titoli, debba essere registrata presso i propri uffici.
Nella accusa, la SEC ha citato 12 token che sono assimilabili a titoli, tra cui SOL, ADA, MATIC, SAND, FLOW, ICP, NEAR e DASH.
Nella documentazione depositata da Coinbase lo scorso giovedì, l’azienda ha affermato che gli asset in questione non sono titoli.
“Nessuno degli asset che la SEC ha ora identificato è in realtà sono titoli, e per questo e altri motivi, anche le transazioni secondarie in tali asset non sono titoli”.
Il documento legale ha inoltre rilevato ciò che la società ha descritto come incongruenze nelle decisioni della SEC, sottolineando quest’ultima non aveva sollevato obiezioni a sei di questi token nei suoi precedenti rapporti con Coinbase nel 2021.
Gli avvocati dell’exchange hanno inoltre sostenuto che nel 2021 la SEC ha reso effettiva la registrazione di Coinbase come istituto riconosciuto, consentendogli di vendere le sue azioni agli investitori quando è diventata pubblica.
L’approvazione è arrivata dopo un ampio processo di revisione che è durato diversi mesi e ha comportato discussioni approfondite con Coinbase.
L’approvazione della registrazione ha consentito a Coinbase di scambiare più di 240 token inclusi sei dei 12 token ora oggetto di controversia.