Nel 2022, gli impatti economici legati ai fenomeni atmosferici hanno raggiunto la cifra considerevole di 800 milioni di euro. Questo dato dovrebbe indurci a valutare attentamente l’importanza di polizze specifiche per la protezione dei nostri veicoli e delle nostre abitazioni. Tuttavia, secondo l’Italian Insurtech Association (IIA), il nostro Paese è ancora notevolmente indietro in questa materia. È tanto sorprendente quanto preoccupante constatare che, secondo uno studio condotto dall’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicurative (ANIA) per il biennio 2022-2023, solamente il 16% dei veicoli in circolazione è coperto da una polizza assicurativa che prevede un’indennità in caso di eventi climatici.
Il quadro relativo ai veicoli risulta preoccupante, specialmente se si considera l’aumento dei fenomeni atmosferici estremi come alluvioni, grandinate e trombe d’aria. Inoltre, solo il 5,3% delle abitazioni civili possiede un’assicurazione contro le calamità naturali.
L’Italian Insurtech Association sottolinea l’importanza di affrontare questa sfida con una strategia duale: educare i cittadini verso una maggiore consapevolezza dell’assicurazione, fornendo informazioni sui rischi e i benefici legati a specifiche polizze, e contemporaneamente investire in tecnologia e digitalizzazione, due elementi chiave per sviluppare polizze più adatte alle attuali situazioni di emergenza climatica e che possano offrire supporto alla popolazione in difficoltà.
Secondo il segretario generale di Iia, Gerardo di Francesco, circa l’80% degli italiani non è adeguatamente coperto contro le calamità catastrofali. La situazione è ancora più allarmante per le aziende: solo il 7% delle piccole e medie imprese dispone di assicurazioni contro tali rischi, mentre solo il 10% degli agricoltori italiani ha una polizza assicurativa per danni atmosferici, a differenza del 70% in Germania.